25 luglio 2016

L’ABC del polemista. Come sparlare proprio di tutti senza essere querelati.

Chi dei due nella foto accanto è il più scemo? Ammettetelo, tutti direste quello a sinistra. In base a una vulgata fisiognomica irresistibile quanto infondata, perché sull’aspetto di un viso agiscono elementi complessi e imponderabili come genetica, dieta, stile di vita, raggi ultravioletti ecc.. E invece, pare che lo sia quello a destra, a parere di molti, compreso il signore a sinistra, che mi dicono essere un noto regista e opinionista americano, tale Moore; mentre l'altro è Trump, candidato alla Presidenza degli Stati Uniti d'America. Sempre per l'effetto ingannatorio delle foto, in questo caso di volta in volta amplificatoo dall’uso del parrucchino o dai capelli biondi tinti (non in questa foto, però). Anche la fisiognomica ha i suoi punti deboli.
      Be', questo Michael Moore, che i media Usa presentano come “vincitore di Oscar”, prima su Huffington Post (Usa) e ora in un articolo sull’italiano Huffington Post, per definire Trump (che secondo lui, purtroppo vincerà, le elezioni per la Presidenza, e sarà una catastrofe mondiale), usa parole gravissime e offensive come "miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio" e perfino "sociopatico" – disturbo della personalità tra anarchismo e asocialità – parole che io mi limiterei a pensare o al massimo direi solo tra amici fidati, ma mai oserei mai scrivere, perché dette in pubblico costituiscono reato. Ovunque e su qualsiasi mezzo: Facebook, internet, radio-tv, giornali, e perfino in un bar. Cautele eccessive? Non direi. Una corretta ecologia del linguaggio deve essere la base dell’etica o meglio del “diritto quotidiano” liberale, fondato sul rispetto formale assoluto. Infatti io che sono un polemista e critico nato, e quindi pungolo, critico, fustigo e sparlo di tutti su qualunque tema, dalla politica al jazz, dall'alimentazione al costume, però sempre fornendo prove e usando parole adatte, non ho mai avuto una querela.
      Basta conoscere bene la lingua e scegliere per le invettive più volgari le parole più raffinate e colte (tra l'altro divertendoti un mondo in questo esercizio acrobatico di eufemismo), ed ecco che, se anche qualche masochista ti querelasse, il giudice ammirato dalla tua competenza linguistica che aggira la legge, scenderebbe dalla cattedra a stringerti la mano, altro che condannarti!
      Dunque, questo Trump, se i giornalisti americani riferiscono il vero [cautela fondamentale in Diritto], sarebbe un personaggio circense [da circo, non è offensivo: nel circo ci sono gli artisti], un giocoliere della parola, che non si sa se [solita cautela] è o recita da cinico totale [dare invece del "cinico" tout court a uno è reato, secondo Cassazione], un attore puro, un istrione [si può dire: attore che ricorre a trucchi e facili effetti scenici: lo sono molti politici, lo era anche Pannella], uno che sembra ignorare tutto sia della Storia, sia degli obblighi nazionali e internazionali della Politica [ecco una bella frase al posto dell'insulto "ignorante"], forse uno che ha anche poche idee e confuse, ma, quel che è peggio, segue opportunisticamente le imbeccate della platea più becera e ottusa ["platea" è termine vago e generico: si può dire].
      Certo, bisogna studiare molto...:-) e ci vogliono molte più parole per evitare le querele!
      E questo Trump, che rischia davvero di diventare (e un brivido corre per la schiena) il prossimo Presidente del più importante Paese al Mondo? Ebbene, sì, avrei paura, ho paura, con un tipo del genere per quel ruolo. Mi sembra inadatto perfino per fare il Sindaco di un villaggio di montagna.
      E che dire, infine, di questa democrazia ottusa e populistica che ormai in tutto l’Occidente e nei pochi Paesi occidentalizzati d’Oriente (gli altri neanche hanno la democrazia e sono ancora al Medioevo dei Satrapi e Califfi) sceglie sempre i peggiori?  Non sarà il caso di riformarla alla luce della meritocrazia intellettuale e di sane regole liberali?
      Come? Per esempio con una selezione più severa delle candidature e delle presentazioni delle liste. Non possono continuare ad essere così aperte in teoria a chiunque, a qualsiasi cialtrone ignorante, a qualsiasi estremista irresponsabile. Vediamo che dappertutto questi personaggi inquietanti ottengono più voti, perché piaccio ai loro simili, cioè attirano il popolo più becero. Popolo ignorante e ottuso, si badi, che oggi può votare, mentre ieri, per esempio ai tempi delle Dichiarazioni d’Indipendenza tra Settecento e Ottocento, come anche dell’Unità d’Italia [che oggi non sarebbe più possibile, con questa Democrazia]. Perciò, è inutile ricorrere a giri di parole ipocriti: ci vogliono filtri, esami, un minimo di selezione preventiva, insomma regole ferree su Statuti e Programmi. 
      Per dirne una, se io – liberale doc – fossi stato Ministro dell’Interno, la presentazione alle elezioni del Movimento 5 Stelle e anche di altri Partiti sarebbe stata rigettata, per inesistenza di uno Statuto e di regole e prassi interne democratiche. Ed ecco che il fenomeno Grillo si sarebbe sciolto subito come neve al sole. E’ quello che darebbe bastato fare, se la classe politica pseudo-liberale prefascista di Facta e altri non fosse stata pessima (non basta essere imbelli, senza idee e senza la minima forza, per definirsi “liberali”), per evitare semplicemente, e senza troppe conseguenze, il Fascismo. Prevenire, anziché reprimere.
      Dopotutto si fanno esami severi per qualunque professione; perché non per la professione più delicata e importante di tutte, quella che maneggia i soldi, i destini, le vite di milioni di persone? E’ urgente la revisione della Democrazia.

AGGIORNATO IL 13 AGOSTO 2016

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Sarà senza dubbio difetto mio, ma non afferro il senso affermazioni contenute nell'articolo (ed è strano, perché mi sono sempre trovato d'accordo con quanto scrivi).
Lasciando da parte i vari epiteti usati per definire il [forse sì, forse no] futuro presidente degli USA, perché si dovrebbe definire populista un individuo per il semplice fatto di non appartenere al politically correct?
Trump è un individuo senza dubbio coriaceo, forse anche un po' rozzo, e con pochi peli sulla lingua (ma questa è una dote che apprezzo molto in un politico: a meno che non continuiamo a preferire le balle propinate, oramai da decenni, dai nostri primi ministri, cui dovrebbe essere conferito il … bugiardino d'oro!).
Trump è semplicemente arcistufo di questi figli di Allah che odiano l'America — e quindi la libertà e la democrazia — ma continuano imperterriti a viverci. Ma soprattutto è sturo del buonismo e del perbenismo ipocriti di stampo europeo: il modo lassista con cui l'Europa — e l'Italia in primis — stanno rispondendo alla minaccia dell'integralismo islamico è sconcertante! È come se un pazzo facesse irruzione a casa mia con l'intento di farmi fuori assieme alla mia famiglia e io, per tenermelo buono, anziché prenderlo a revolverate, gli offrissi il tè coi pasticcini! E aggiungo che mi viene da ridere (per non dire da piangere) quando sento dire che, in fondo, i fanatici dell'islam in Italia sono solo l'1 o il 2 %: non dimentichiamo che nel nostro Paese vivono circa un milione e mezzo di mussulmani; il 2% significa 30000 potenziali terroristi e se ognuno di loro compie attentati facendo in media anche solo una decina di morti, vuol dire che dobbiamo aspettarci circa 300.000 vittime potenziali (un numero pari agli abitanti di una città come Venezia o Catania).
E questo ci deve lasciare indifferenti?
Trump, dal canto suo, ha deciso che è ora di gridare «Basta!» e che l'America, sempre in prima linea a combattere il terrorismo (al contrario di una Italia pusillanime e doppiogiochista) deve tornare a essere un luogo sicuro.
Un'ultima cosa riguardo al Movimento 5 Stelle. Questi signori hanno dimostrato egregiamente coi fatti che si possono tagliare i costi della politica e che è possibile governare in modo onesto (ossia senza rubare). Certo, hanno un codice di comportamento rigoroso e chi sgarra viene sbattuto fuori dal Movimento. Ma questa è democrazia, non dittatura! La vera libertà, infatti, non consiste nel fare tutto ciò che si vuole, ma solo ciò che è lecito fare. C'è una bella differenza! Le regole, infatti, vanno rispettate, non costantemente aggirate facendo i furbetti.

Mario Pezza

1 agosto 2016 alle ore 23:09  
Blogger Nico Valerio said...

Sei un po' cambiato negli anni, Mario...:-). Ora sei propenso a prendere sul serio anche i personaggi meno affidabili (insomma, i matti)? Io no. Il primo esame che faccio ai personaggi della Politica e anche ai conoscenti è : hanno le rotelle a posto, hanno un minimo di intelligenza e cultura, sono imprevedibili e capaci di tutto oppure di loro ci si può fidare? Sia chiaro, QUALUNQUE SIA LA LORO IDEA POLITICA o culturale. Nel Novecento, dopo i casi umani prima che politici di Mussolini, Hitler, Stalin ecc. un intero settore della psicologia, la psico-politica, ha sviluppato interessanti tesi sulle patologie dei potenti o di chi è stranamente attratto dal Potere. Lo scomparso amico Luigi De Marchi ne fece un settore molto promettente. Poi la psico-politica è decaduta, ma io ne uso molti concetti più che altro per dimostrare che molti potenti sono matti. E ho le prove. Non entro nel merito delle idee politiche dei personaggi o movimenti da te citati (Trump e 5 Stelle), anche perché - importante, attenzione - alcune delle cose che dicono posso anche condividerle. Ma, ripeto, non è questo il punto. L'importante, l'elemento fondamentale è che NON VANNO PRESI SUL SERIO, qualunque cosa dicano, perché individualmente inaffidabili, rozzi, incolti, puramente provocatori, narcisisti, dilettanti della peggior specie, incompetenti. Io non affido a questa gente, nonostante le cose che dicono, i destini dell'Italia o degli Stati Uniti. E la prima forma di onestà, ripeteva Benedetto Croce, e io sono d'accordo, è la professionalità, cioè il saper fare bene, se non benissimo, le cose di cui si tratta (cioè l'amministrazione, il Governo). Il che vuol dire esperienza precedente, curriculum corposo e lungo pagine e pagine. Tu assumeresti un cuoco sulla parola e senza prove certe della sua bravura? NON CI SI PUO'IMPROVVISARE CAMERIERI O GIARDINIERI, figuriamoci politici. E dai, Mario, ha scritto un commento superficiale, in cui prendi per esperti coloro che MAI hanno fatto il lavoro che si accingono o vorrebbero fare! E' questa la chiami "onestà"? Io la chiamo disionestà massima. Sono perciò pericolosissimi. Nonostante che, ripeto, alcune cose che dicono siano anche mie. Ciao

2 agosto 2016 alle ore 19:33  
Blogger Alfredo said...

Buon pomeriggio. Sono approdato in questo blog solo in questa settimana e sto apprezzando i vari articoli.
Mi permetto di scrivere e, chiedo venia se da pischello appena arrivato ho l'ardire, di chiedere cosa ne pensa oggi l'autore del post precedente, Mario Pezza, di quanto a scritto a distanza di due anni. La curiosità mi spinge a chiedere.

26 maggio 2018 alle ore 14:39  

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