04 aprile 2017

VACCINI, non farmaci: si limitano a stimolare le difese naturali del corpo.

VACCINI, SI O NO? Mi ha scritto un’amica: «Aspettavo di leggere (le confesso con parecchia curiosità e interesse) un suo commento/articolo sull'argomento "vaccini si o no". Ha già postato qualcosa in passato e me la sono persa? Oppure è nelle sue intenzioni, e potremo leggere qualcosa in futuro?».
      Non intendo, sia chiaro, partecipare alla solita "corrida" ideologica o religiosa sul tema. Chi mi ha chiesto un parere lo ha fatto, con tutta evidenza, perché mi conosce come coerente divulgatore del Naturismo. Perciò parlo qui solo di cose di mia competenza, cioè della compatibilità teorica, concettuale, biologica, delle vaccinazioni con la filosofia di vita naturista e salutista. Ogni discorso sull'efficacia epidemiologica di ogni singola vaccinazione – per bambini o adulti – deve essere affrontato, invece, solo da epidemiologi medici e Istituti Nazionali di Sanità. Spero di essere stato chiaro.

VACCINI E NATURISMO (*)
È noto che la Natura immette virus vivi e vitali nell’uomo, virus che sono quasi sempre uccisi dal nostro efficiente sistema di difese immunitarie, dotato perfino di leucociti “memorizzatori” che assicurano immunità nel caso in cui dovessero ripresentarsi virus uguali. Invece, i vaccini creati dall’uomo inoculano virus morti o attenuati oppure parti di virus.
      Quindi, già l’impatto microbiologico d’un vaccino è minore rispetto a quello che ci tocca naturalmente ogni giorno nella nostra vita. Per fortuna si è scoperto che anche pezzi di virus o virus morti (vaccini) scatenano reazioni di difesa e garantiscono immunità più o meno prolungata nel tempo. Insomma, il processo di difesa, le reazioni del corpo umano, sono le stesse di quelle naturali previste per i virus allo stato libero.
      Quindi, già per questo primo aspetto, come potrebbe un vero naturista o salutista razionale, cioè che ragiona, opporsi ai vaccini? Neanche la Chiesa e gli ambienti cattolici più reazionari, tra fine Settecento e Ottocento (nonostante l'opposizione di alcuni parroci e frati che erano a contatto con le paure irrazionali del popolino ignorante e superstizioso), ebbero il coraggio e l'ottusità di opporsi ufficialmente ai vaccini. Anzi, l'intellettuale più reazionario di tutti, il conte Leopardi, padre del grande poeta, fu il maggior fautore del vaccino anti-vaiolo. Con tutto che i vaccini anti-vaiolosi dell'epoca erano di rozza preparazione e conservavano alcuni rischi.
      Del resto, già i medici della Grecia e dell’Antica Roma avevano capito che chi era sopravvissuto alla peste non la prendeva più, cioè era immune per tutta la vita. E poiché erano intelligenti, qualche pensierino l’avranno fatto su questa logica biologica; altrimenti verso il 1000 d C non avremmo avuto improvvisamente (la scienza non fa salti) documentazione di persone immunizzate dal vaiolo aspirando col naso polveri ricavate da croste vaiolose di malati.
      Si obietterà: va bene, ma la filosofia e la medicina del Naturismo non si oppongono ai farmaci artificiali?
      Ma un vaccino non è un farmaco, cioè un preparato a base di una o più sostanze chimiche di origine artificiale o naturale ("princìpi attivi"), comunque esterni rispetto al nostro corpo, e capaci di un'azione farmacologica autonoma al suo interno; ma un preparato che contiene un organismo biologico di origine naturale (un virus ucciso o attenuato) che stimola le reazioni naturali proprie del nostro corpo. Un processo biologico del tutto naturale.
      Eppure, nel Naturismo storico, che ha il suo momento più rilevante tra Ottocento e Novecento, la riscoperta delle terapie con l’alimentazione, le erbe, l’acqua, il sole e la terra, cioè con gli elementi naturali, per prevenire i mali che l’eccesso di industrializzazione già stava portando, voleva dire essere molto critici o almeno molto prudenti non solo con i farmaci, accusati di provocare talvolta conseguenze più gravi delle stesse malattie che promettevano di guarire (e in quei tempi di medicina ancora prescientifica o proto-scientifica questo doveva verificarsi spesso), ma perfino coi vaccini. Anche il famoso medico naturista francese Paul Carton (1875-1947), grande studioso e divulgatore di Ippocrate, esortava alla prudenza nel prescrivere e assumere farmaci artificiali, proprio perché non sempre riuscivano a stimolare le difese immunitarie gravemente compromesse in certi malati.
      E' curioso che i Naturisti dell’epoca, compreso il dott. Carton, tra i farmaci pericolosi inserissero anche i vaccini. Oggi ci appare una contraddizione bella e buona, visto che servono appunto a stimolare e rafforzare la risposta immunitaria senza immettere nuove molecole di principi farmacologici. Fatto sta che le varie associazioni naturiste, non solo quelle di Medicine Naturali, ma anche le Società Vegetariane, Società per l’Igiene del Vestiario o per la Riforma Alimentare aderivano regolarmente, anche se non in toto, alle campagne d’opinione contro le vaccinazioni. Ancora nel 1912, per esempio, firmano un appello anti-vaccini alcuni soci della Società Vegetariana di Francia (Baubérot A., Histoire du Naturisme, PUR, Rennes 2004).
      Una posizione, quella dei nostri bisnonni naturisti, ancora arretrata e contraddittoria - dovuta probabilmente più alle scarse conoscenze popolari sulla vera natura dei vaccini che alla scarsa qualità dei vaccini stessi a quel tempo - che oggi non è ammissibile e che i naturisti odierni devono correggere.
     Il Naturismo medico-alimentare, infatti, deriva proprio da Ippocrate (“medicina ippocratica”), padre -guarda caso - anche della medicina scientifica, come andava divulgando così bene proprio il dott. Carton Perciò il salutista e naturista che segue la Tradizione e la Natura e il moderno medico della ASL hanno curiosamente il medesimo mito o punto di partenza storico e simbolico.
      E se la medicina ippocratica cura con i mezzi naturali, anche la medicina scientifica di oggi usa farmaci che in buona parte derivano da principi attivi naturali. E, ripeto, lo stesso ricorrere alle difese immunitarie, sia pure stimolandole, è un processo naturale.
      E gli effetti secondari? "Primum non nocere", per prima cosa non nuocere. Il farmaco – naturale o artificiale – deve essere efficace e non deve nuocere. Per analogia, neanche il vaccino.
      Ma questo motto, essendo noto oggi (non ai tempi di Ippocrate) che perfino tutti i cibi vegetali contengono veleni naturali, che spesso coincidono con i principi attivi (perfino cavoli e rucola sono anti-cancro, ma irritanti delle vie urinarie e, se in eccesso, antitiroidei e gozzigeni), deve essere interpretato così: “I farmaci, naturali o artificiali che siano, non devono nuocere più di quanto giovino”, cioè devono sempre “far più bene che male”, visto che un po’ di male c’è sempre, in ogni cosa. Perciò va sempre valutato il bilancio finale, clinico o epidemiologico, tra i “pro" e i "contra”.
      E sotto la voce “contra” ci sono anche le sostanze minori aggiunte al vaccino o farmaco per facilitare il metabolismo enzimatico e l’assimilazione del principio attivo, e anche gli eccipienti neutri. Non di rado proprio queste sostanze minori sono sul banco degli accusati. Smentita definitivamente la voce fraudolenta che alcuni vaccini favorissero l'autismo, si è visto anche che dei due eccipienti più preoccupanti, il metil-mercurio, usato - quando c'è - come conservante, è metabolizzato dal corpo in etil-mercurio, impiegato fin dagli anni Trenta senza tossicità e senza alcun rapporto con l'autismo; mentre l'alluminio utilizzato in minime quantità per migliorare le difese immunitarie e del resto naturalmente presente in molti cibi, è metabolizzato dai bambini senza tossicità.
      Perciò, nel consuntivo finale, se la statistica medica ci assicura che il bilancio delle vaccinazioni, specialmente quelle di base dell’infanzia, fondate sui principi biologici che abbiamo detto, è altamente positivo, cioè serve a far scomparire del tutto malattie epidemiche non solo con l’immunità individuale ma anche creando un ambiente ostile al propagarsi dei virus, anche noi salutisti che seguiamo i metodi naturali dobbiamo essere d’accordo.
      Se poi i farmacologi ci mostrano che alcuni eccipienti tossici d'un tempo sono stati eliminati o ridotti (quindi aumentando sempre più i “pro” e riducendo sempre più i “contra”), e che comunque i “casi avversi” sono rari, e non tanti e tali da inficiare il principio stesso e l’utilità grandissima delle vaccinazioni, specialmente di quelle infantili di base e obbligatorie (v. documenti della OMS-WHO), non è possibile trovare obiezioni. Del resto, in rarissimi individui produce effetti gravi perfino un’aspirina, il cui principio attivo, come molti farmaci, è di origine naturale derivando da una pianta: il salice.
      Anche perché è fondamentale, e a maggior ragione per un naturista, l'antico motto “Primum vivere, deinde philosophari”: prima di tutto vivere, poi teorizzare. E qualunque mezzo dobbiamo obbiamo usare, meglio se naturale e con ridotti effetti secondari, per sconfiggere la malattia. E il vaccino usa un tipico sistema naturale.
      Non per caso nell’Ottocento perfino il reazionario e cattolico integralista Monaldo Leopardi fece vaccinare (vaiolo) il giovane Giacomo e gli altri figli, e addirittura molti cittadini di Recanati.
      Il Naturismo, ispirandosi da secoli a Ippocrate e alla sperimentatissima “vita semplice e sana” degli Antichi, segue la Natura, sia la "natura dell’Uomo", sia la Natura esterna, che però si osservano e si studiano solo con la Scienza. Non ci sono altri modi per studiare e seguire la Natura. La Scienza è la base sia degli studi di biologia, sia dello stesso Naturismo serio. Proprio perché anche Ippocrate, anche gli Antichi, seguivano la Scienza (certo, quella che era alla loro portata).
      Ne consegue che anche la filosofia naturista deve evolversi e seguire, secolo dopo secolo il buonsenso dell’Uomo, cioè il progresso della conoscenza, secondo il metodo "prove ed errori". Esiste una “Ragione nella Natura”, e l’Uomo ne è una prova, come dimostra la sua evoluzione e la sua Storia, fatta di sperimentazioni “per prove ed errori” con cui ha letteralmente inventato il suo cibo selezionandolo tra tutte le sostanze naturali vegetali, animali e minerali in cui per caso s’imbatteva, soccombendo spesso per opera di piante e animali, e alla fine chiamando “alimentazione sana e naturale” quella che casualmente e per scelta aveva notato che procurava meno svantaggi e più vantaggi. Lo stesso ha fatto con i farmaci e con i vaccini.
      Per tutti questi motivi, in conclusione, anche come naturisti severi o seguaci della Tradizione, non possiamo obiettare nulla ai vaccini fondamentali e dichiarati "obbligatori" o "fortemente consigliati", e dobbiamo vaccinarci.
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(*) Su quale sia il vero significato del termine "Naturismo", visto che Wikipedia ne dà una spiegazione sbagliata e sottoculturale, si veda questa mia monografia completa nel presente blog.

PS. Google mi ricorda che un altro post molto combattivo sui vaccini l'avevo già scritto tempo fa su Facebook. In passato, però, ci sono state anche campagne di vaccinazioni discutibili o infondate. Perciò, anni fa, lo ricordo per onestà intellettuale, polemizzai duramente con l'allarmismo generato da alcuni ambienti internazionali sulla cosiddetta "influenza suina" H1N1 che spinse le Autorità Sanitarie a consigliare la vaccinazione pur in presenza di prove carenti, come stabilirono studi scientifici. Altri studi dimostrarono anche i risultati scarsi, se non controproducenti, della vaccinazione anti-influenzale nei bambini piccoli. Sono casi particolari, estremi, che vanno ascritti alle decisioni pratiche e contingenti delle Autorità Sanitarie, degli epidemiologi e dei clinici dei vari Paesi, che non intaccano il principio di cui parlo nel Manifesto sopra riportato, che attiene unicamente la compatibilità teorica delle vaccinazioni per un naturista.

IMMAGINE. L'inglese E.Jenner pratica la prima vaccinazione contro il vaiolo il 14 maggio 1796 (olio di E.Board, part.).

AGGIORNATO IL 14 LUGLIO 2017

6 Comments:

Anonymous Tatiana said...

Sono d'accordo, ottimo!

23 aprile 2017 alle ore 23:00  
Anonymous Il farmacista di Bomarzo said...

Bravo! E' un indispensabile "manifesto" per noi salutisti che seguiamo i metodi naturali. E in effetti, come darti torto, più naturali delle nostre difese naturali non c'è niente! Grazie.

14 luglio 2017 alle ore 10:59  
Anonymous Anonimo said...

Con il grande rispetto che porto a Nico Valerio, autore di libri meravigliosi, quella di questo post mi pare però una posizione incompleta e in parte minata da eccessi di teoria. Nel cercare di capire se i vaccini possano nuocere o no, non credo infatti che dobbiamo dare tanto peso alle teorie sui contenuti dei vaccini, peraltro variabili e in parte imperscrutabili se non si sa cosa cercare (sebbene anche questo sia importante e infatti non c'è peraltro solo il mercurio, ma ci sono anche altri neurotossici come formaldeide, alluminio, nanoparticelle capaci di superare la barriera ematoencefalica scovate dal dott. Montanari e collega e altro).

Dobbiamo semmai guardare anzitutto ai possibili effetti e alle possibili correlazioni fra somministrazioni di vaccini e disturbi.
A prescindere da qualunque discussione e teoria circa i contenuti dei vaccini e la loro rilevanza o irrilevanza tossicologica, e a prescindere dalle ipotesi sui possibili meccanismi di azione, pare però che ci siano oltre 1000 studi che indicano possibili effetti avversi più o meno gravi (sono raccolti in un sito italiano che non sto a citare).

Mi sembra quindi che il principale dato di partenza sia che ci sono individui che reagiscono male, molto male, e, come del resto ha suggerito il nobel Montaignier, campagne di vaccinazione di massa indiscriminate potrebbero essere disastrose. Altrettanto disastrose di ipotetiche operazioni chirurgiche e somministrazioni di farmaci effettuate a tutti indiscriminatamente senza una pregressa anamnesi e senza un'analisi delle possibili reazioni allergiche di ciascuno.

Poi se scaviamo fra gli studi scopriamo per esempio anche che con adeguate dosi di vitamina A il morbillo perde la sua virulenza e pericolosità. E con la vitamina D diventiamo immuni all'influenza (ma probabilmente siamo molto più protetti anche da diverse malattie esantematiche, che infatti si presentano soprattutto nelle stagioni con scarsa luminosità). Allora perché non sostituire, o almeno integrare, parte delle campagne vaccinali con campagne di informazione nutrizionale e naturistica?

Concludo con una piccola provocazione, che ha ben poco di scientifico: in quanto al citato Giacomo Leopardi vaccinato, sarà forse un caso che avesse sempre lamentato una salute cagionevole? Pare avesse problemi neurologici, parestesie e problemi respiratori e si tratta proprio di alcuni dei tipi di disturbi più spesso riscontrati dai ricercatori sugli effetti avversi da vaccini.

3 agosto 2017 alle ore 02:08  
Anonymous Amalia said...

Sì, ci voleva un approfondimento teorico generale. La gente crede che i vaccini immettano nel corpo umano CHISSA' QUALI MISTERIOSE SOSTANZE capaci di tutto... Siamo al Medioevo.

3 agosto 2017 alle ore 12:37  
Blogger Nico Valerio said...

Anonimo, questa ATTENZIONE PAROSSISTICA ai vaccini, che non hanno nulla di strano al loro interno (come invece farmaci e alimenti...), ma solo VIRUS MORTI che stimolano il NOSTRO GIA' ESISTENTE, NATURALE, SISTEMA IMMUNITARIO, e comunque, anche se avessero sostanze tossiche, non si prendono OGNI GIORNO come cibi, bevande e farmaci, ma UNA VOLTA TANTO, una o due volte NELLA VITA, devo dirlo in tutta franchezza, è solo EMOTIVA, IDEOLOGICA, DI PRINCIPIO. Quindi PRIVA DI BUONSENSO, INACCETTABILE. Questo, solo questo è il punto. Allora, che cosa dovrebbe fare una persona se fosse altrettanto pignola in tutto: non dovrebbe mangiare, bere o assumere farmaci. Lo fa lei questo? No, perché sarebbe già morto. Mi creda, è una posizione insensata e sbgliata, IRRAZIONALE. E' più pericoloso succhiare della liquirizia: provoca subito delle modificazioni gravissime

4 agosto 2017 alle ore 12:04  
Anonymous Anonimo said...

L'attenzione parossistica ai vaccini per certi versi l'hanno avuta per primi il Ministro della Salute e i suoi consulenti, imbastendo una crociata "salvifica" indiscriminata non solo contro la libertà di scelta individuale ma anche contro migliaia di persone potenzialmente sofferenti di reazioni avverse e obbligandoci di fatto a una singolare sperimentazione di massa su neonati e soggetti giovani (e perché non anche sul resto della popolazione?).
Il resto è conseguenza.

Sicuramente però lei ha ragione: molte persone hanno un'attenzione parossistica esclusiva sui vaccini mentre c'è moltissimo altro che sarebbe ancora più degno di salire all'onore delle cronache.

Mi pare comunque che il buon senso vorrebbe che non si cestinassero oltre 1000 studi scientifici peer reviewed sui possibili variegati effetti avversi da vaccini o, più prudentemente, su apparenti correlazioni. Ripeto: non ci deve interessare più di tanto se i contenuti dei vaccini possono sembrare pressoché innocui, se assumeremmo mercurio e alluminio in dosi anche maggiori mangiando tonno in scatola, ecc. E non ci deve interessare molto se si prendono anche solo una volta nella vita.
Infatti i fattori potenzialmente in gioco sono molti di più e diversi fattori sono anche imperscrutabili e imprevedibili. Facciamo pure finta che non esistano le scoperte di particelle "strane" fatte dall'equipe di Montanari e che i contenuti siano apparentemente "solo virus morti".

Se però facciamo teoria basandoci solo su quello che conosciamo e facendo 2+2 rischiamo di sbagliarci, anche perché stiamo parlando di sistemi complessi.
Questo fare teoria a partire dai soli contenuti presunti è IDEOLOGICO.

Anch'io potrei fare teoria sui contenuti e dire: il veleno delle vespe contiene sostanze A BASSISSIMA TOSSICITà per l'uomo, colpiscono in genere UNA VOLTA TANTO, SPESSO SOLO UNA VOLTA NELLA VITA e quindi sono da considerare innocue. Anzi, sono da considerarsi potenzialmente benefiche, infatti le punture e il "veleno" sono usati nell'apiterapia con ottimi risultati.
Peccato però che, alla prova dei fatti, se per la maggior parte tali punture sono innocue, per alcuni hanno effetti gravi, per altri sono fatali. E dipende anche da quante sono.

Dunque quello che deve interessare è l'effetto finale del prodotto sulle persone. Gli effetti avversi sono innegabili. Non c'è niente di emotivo o ideologico, non è questione di essere pignoli in tutto o in niente, di fare i vaccini o no, ma di farli con criterio, cautela, attenzione ai singoli, anamnesi ecc. come si fa prima di un'operazione chirurgica ecc.

4 agosto 2017 alle ore 15:07  

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